Agriturismo nel Lazio |Confine Toscana

Viterbese | Alta Tuscia | Acquapendente

Cosa vedere ad Acquapendente

Edifici storici e luoghi d’interesse

Acquapendente è il Comune del viterbese al quale fa capo Trevinano, sua frazione (dove si trova il nostro agriturismo), e per raggiungere il paese in auto dalla nostra struttura è sufficiente percorrere 12 km, in poco meno di 15 minuti.

Edifici storici e luoghi d’interesse all’interno del paese

  • Basilica del Santo Sepolcro
  • Chiesa di Santa Maria della Vittoria
  • Chiesa di San Francesco
  • Chiesa di Sant’Agostino
  • Chiese di Santo Stefano e Sant’Agostino
  • Torre dell’orologio
  • Torre Julia de Jacopo
  • Museo della Città
  • Palazzo comunale e Piazza Girolamo Fabrizi
  • Teatro Boni
  • Anfiteatro Cordeschi
  • Fonti dei Mascheroni e della Rugarella
  • Belvedere di Porta Fiorentina

Luoghi d’interesse all’interno del territorio comunale

  • Trevinano
  • Torre Alfina
  • Riserva Naturale Monte Rufeno
  • Bosco Monumentale del Sasseto
  • Museo del Fiore

La basilica del Santo Sepolcro

Edificata tra il X e l’XI sec., la basilica del Santo Sepolcro di Acquapendente è l’edificio religioso più importante di Acquapendente, e per alcuni aspetti anche il più antico (questo primato spetterebbe infatti alla locale chiesa di Santa Maria della Vittoria, ma di fatto non è possibile attribuirglielo).

Ingresso della Basilica del Santo Sepolcro.

Oltre ad essere la concattedrale della diocesi di Viterbo, che automaticamente la eleva a principale luogo di culto di Acquapendente, a rendere importante questa basilica è soprattutto la cripta che si trova al di sotto delle tre navate centrali del suo primo livello. All’interno della cripta, di per sé già interessante e significativa, è infatti possibile vedere la riproduzione più antica del Santo Sepolcro, ovverosia della tomba dove furono depositate, secondo la tradizione cristiana, le spoglie mortali di Gesù Cristo dopo la crocifissione. All’interno di quest’antichissima copia sono inoltre custodite due importanti reliquie, costituite da due pietre bianche, sulle quali i fedeli credono vi siano impresse delle gocce del Sangue di Cristo.

La chiesa di Santa Maria della Vittoria

Acquapendente deve il suo sviluppo grazie ad una chiesa che fu edificata in prossimità di un tratto della via francigena e grazie al primo nucleo abitativo che si formò intorno ad essa. Questa chiesa era la pieve di Santa Maria della Vittoria. I più antichi documenti nei quali si fa riferimento all’originario borgo di Acquapendente risalgono alla metà del IX sec., e da questi risulta che quella pieve era appunto antecedente alla sua nascita. Se questi documenti indicano quindi che tale chiesa fu edificata prima della basilica del Santo Sepolcro, bisogna purtroppo dire che delle sue mura non c’è più nessuna traccia. L’attuale chiesa di Santa Maria della Vittoria è infatti successiva a quell’antica pieve, e nonostante si ritenga che sia stata costruita sul sito di quella originaria, di fatto non è possibile attribuirle il primato di essere la essere la chiesa più antica di Acquapendente, almeno per quanto concerne la sua struttura. A tale riguardo c’è da dire che le nostre fonti non riportano il periodo di edificazione dell’attuale chiesa; l’unica certezza è sulla sua facciata, ristrutturata in ordine tuscanico alla fine dell’800.

Di particolare importanza è la statua lignea custodita al centro dell’abside, dedicata alla Madonna del Fiore. Il legno utilizzato per realizzare la statua è di ciliegio e la tradizione vuole che sia dello stesso albero che fiorì miracolosamente il 15 maggio del 1166, dando il via alla ribellione degli aquesiani contro il governatore di Federico Barbarossa. Quel miracolo e quella ribellione hanno poi dato luogo alla Festa dei Pugnaloni, una delle tradizioni folkloristiche più importanti della Tuscia, che si tiene ad Acquapendente la terza domenica di maggio.

La chiesa di S. Francesco

Costruita probabilmente tra la fine dell’XI sec. e l’inizio del XII, questa chiesa fu inizialmente consacrata a Santa Maria nel 1149, quando il Santo di Assisi non era ancora nato (S. Francesco nasce nel 1182 e muore nel 1186). Nel 1256 l’abate del Santo Sepolcro la donò ad una comunità di francescani, residenti presso una chiesa locale che stava andando in rovina, e fu in conseguenza di questa donazione che i frati minori cambiarono il suo nome in chiesa di San Francesco.

Di particolare interesse sono un crocifisso ligneo del XIII sec., attribuito a Lorenzo Maitani (scultore e architetto dell’epoca, autore della facciata del Duomo di Orvieto); una statua dorata di fine ‘600, raffigurante l’Assunta; quattordici statue lignee che rappresentano i dodici apostoli, S. Giuseppe e S. Giovanni Battista; ed infine un ciclo di affreschi realizzati nel 1645 da Francesco Nasini (pittore toscano, più precisamente senese, primogenito di Giacomo Nasini, capostipite di una dinastia di pittori poco noti al grande pubblico).

La chiesa di Sant’Agostino

L’attuale chiesa di Sant’Agostino è un edificio che ha sostituito la vecchia chiesa edificata nel 1290, ugualmente intitolata a questo santo, e andata quasi totalmente distrutta da un incendio nel novembre del 1746. Originariamente apparteneva alla tipologia di chiese-fienile (tipiche degli ordini religiosi mendicanti), ma tutto ciò che rimane della sua struttura iniziale è il lato che si affaccia su via Roma.

Attaccato alla chiesa c’era un convento, anche questo parzialmente distrutto a causa dello stesso incendio del 1746. Ricostruito in stile baracco fu soppresso nel 1798 e usato poi come caserma nel 1870. Successivi lavori di ristrutturazione hanno conferito all’aspetto esterno dell’edifico un stile neorinascimentale. I suoi locali sono attualmente utilizzati come sede della Scuola Primaria di Acquapendente.

L’aspetto esterno della chiesa, di modeste dimensioni, è privo di qualunque genere di arricchimento, e le sue mura perimetrali, realizzate in tufo, appaiono sostanzialmente scarne. Al suo interno sono però presenti tre pale d’altare, realizzate da Apollonio Nasini, nipote diretto di Francesco Nasini, nominato sopra. 

Le chiese di San Lorenzo e Santo Stefano

Si tratta di due chiese costruite in periodi diversi e che, per cause differenti, vennero distrutte e ricostruite così come si vedono oggi.

Della chiesa di San Lorenzo precedente a quella attuale si sa che esisteva da prima del 1588, ma non si ha nessuna notizia sul periodo della sua edificazione. Fu demolita nel 1877 e ricostruita in stile neoclassico.

La vecchia chiesa di Santo Stefano fu edificata nel 1600 (non siamo in grado di specificare il decennio) e distrutta durante i bombardamenti aerei dell’8 giugno 1944, ad opera degli americani. Venne ricostruita nel 1953 e riaperta al culto nel 1954.

La torre dell’Orologio (o del Barbarossa)

La torre dell’Orologio, di epoca medioevale, ristrutturata nella sua parte superiore durante il 1800, è tutto ciò che rimane del castello che Federico Barbarossa fece costruire sul poggio di Acquapendente. Il castello venne infatti distrutto nel 1166 durante la rivolta popolare contro Guelfo VI, un governatore di Barbarossa, il quale spadroneggiava su Acquapendente (l’evento è ricordato ancora oggi con la Festa dei Pugnaloni). Riguardo alla presenza del grande orologio che la caratterizza, non ci sono documenti storici che consentano di stabilire in quale anno fu aggiunto alla torre, ma grazie ad una stampa del 1572 che la riproduce, sappiamo che l’orologio risale almeno a quell’anno.

La torre Julia de Jacopo

Si tratta di una torre di epoca medioevale alla cui base si trovava una delle sei porte d’accesso ad Acquapendente. In realtà il suo nome originario è Porta Romana, in quanto rivolta verso Roma (all’estremità opposta del paese c’era Porta Fiorentina), ma il nome è stato sostituito in Julia de Jacopo per rendere omaggio ad una ragazza che l’8 gennaio del 1550 riuscì a chiudere questa porta da sola, evitando così l’ingresso dei soldati pitiglianesi del Conte Nicola IV Orsini, i quali dovevano conquistare la cittadina.

Oggi questa torre ospita il centro visite alla Riserva Naturale Monte Rufeno e un museo con reperti archeologici trovati durante alcuni scavi presso l’ex convento di Sant’Agostino e nel centro storico di Acquapendente.

Museo della città Civico e Diocesano

Il Museo della città di Acquapendente è un sistema museale integrato, costituito da tre sedi espositive (Palazzo Vescovile, Torre Julia de Jacopo e la Pinacoteca di San Francesco), ubicate lungo il percorso urbano che coincide con la via Francigena, ancora oggi spina dorsale dell’impianto urbanistico del paese. Obiettivo del sistema museale è quello di valorizzare l’identità territoriale attraverso i reperti che ne testimoniano la storia, l’arte e la cultura. Tra le principali finalità quelle didattico-sperimentali, con una vocazione per la ricerca scientifica e la didattica nelle scuole.

Il Museo della città Civico e Diocesano di Acquapendente fa parte del più ampio Sistema museale del lago di Bolsena sviluppato nell’ambito della Tuscia laziale e istituito nel dicembre 2000 mediante una convenzione stipulata tra 12 Comuni del circondario lacustre.

Il palazzo comunale e Piazza Girolamo Fabrizi

I lavori del palazzo comunale di Acquapendente iniziarono nel 1879 e si conclusero cinque anni dopo, nel 1884. Costruito in stile neoclassico, sostituisce il vecchio municipio medioevale.

Il palazzo si affaccia sulla piazza più importante del paese, dedicata a Girolamo Fabrizi, un anatomista, chirurgo e fisiologo aquesiano. Intorno alla piazza, di stile neorinascimentale, sono presenti altri importanti edifici storici, quali il palazzo Petrucci-Piccioni, il palazzo Savini-Costantini e il Benci-Caterini.

Il Teatro Boni

Il Teatro Boni si trova nel centro storico di Acquapendente. Costruito nel 1802 per volere di alcune famiglie locali, che ne sovvenzionarono la costruzione, questo teatro si chiamava originariamente Teatro dell’Orto, in quanto accanto alla piazza dove era situato c’erano ancora gli orti dell’ex convento di Sant’Agostino. Dichiarato inagibile nel 1869 fu ristrutturato per volere di Tommaso Boni nel 1895, che divenne il suo nuovo proprietario. Rimase attivo fino ai primi anni 80 del 1900, per riaprire poi nel 2005. Attualmente è gestito dall’Associazione Te.Bo., che propone stagioni teatrali sempre molto interessanti.

L’anfiteatro Cordeschi

L’anfiteatro Cordeschi è una struttura degli anni 30 del 1900, costruita per volere della famiglia Cordeschi. Utilizzato per soddisfare spettacoli all’aperto che necessitavano di ampi spazi, ebbe il suo momento d’oro negli anni 50, per poi cadere in disuso. Nel 1987 l’amministrazione comunale tentò un suo rilancio con degli interventi di ristrutturazione, ma il tentativo non ebbe grande fortuna. Fu nuovamente oggetto di ristrutturazione nel 2009 e nel corso degli anni successivi ha ospitato rassegne ed eventi durante la stagione estiva.

Nonostante le ristrutturazioni lo stile dell’anfiteatro è rimasto inalterato, pertanto conserva le scelte architettoniche del periodo nel quale fu costruito. La struttura non è aperta al pubblico, ma una sua visita potrebbe essere consentita in occasione degli eventi in programmazione. Per informazioni rivolgersi all’Associazione Te.Bo.

Le fonti dei Mascheroni e della Rugarella

Si tratta di due differenti fonti d’acqua che un tempo fuoriusciva libera dal terreno e che a fine ‘800, durante i lavori di ristrutturazione urbanistica del paese, vennero convogliate all’interno di fontane in muratura, con il duplice obiettivo di preservare la purezza dell’acqua e abbellire la piazza e la via sulle quali l’uno e l’altro gruppo di fontane si affacciavano.

La fonte dei Mascheroni originariamente si chiamava del Rigombo, probabilmente dal latino recumbere, riposarsi, in quanto prima dei suddetti lavori di ristrutturazione veniva utilizzata per fare una sosta e far abbeverare gli animali da pascolo. Il nome è cambiato quando alcuni sbocchi d’acqua della fontana sono stati decorati con delle maschere grottesche.

La fonte delle Rugarella si chiamava invece del Canale. Adesso prende il nome della via nella quale si trova.

Entrambe le fonti si trovano, e si trovano tutt’ora, lungo il percorso della via francigena.

Il belvedere dal giardino di Porta Fiorentina

Sull’estremità settentrionale del paese (quella che guarda verso la Provincia di Siena), c’è un piccolo giardino pubblico fatto di ghiaia, con fontana al centro, alcune panchine e una dozzina di pini che gli regalano moltissima ombra. Da qui è possibile osservare il bel panorama sul Monte Rufeno e sulla Riserva Naturale che prende il suo nome.

Il giardino prende il nome da una delle sei porte che un tempo consentivano l’accesso al paese. Oggi questa porta non esiste più.

La frazione di Trevinano

Situato quasi sulla linea di confine tra Lazio e Toscana, Trevinano è un piccolissimo borgo di origini medioevali che si trova a meno di 900 metri dal nostro agriturismo, dal quale è facilmente raggiungibile a piedi in una decina di minuti. Le poche case che costituiscono il paese, e il piccolo castello posto sul suo margine orientale, sono costruiti su una collina, a 916 metri s.l.m. Caratteristica principale di questo borgo è la falesia di roccia che si staglia nuda a strapiombo sul pendio collinare, e che i trevinanesi chiamano la Balza, sulla cui sommità sono allineate una manciata di palazzine di pochi piani, la chiesa parrocchiale, e, separato da queste, il castello. Il restante borgo si sviluppa alle loro spalle.
Per maggiori informazioni clicca qui.

La frazione di Torre Alfina

Torre Alfina è una frazione del comune di Acquapendente. Si trova sul margine settentrionale dell’altopiano dell’Alfina, confina con la Riserva Naturale Monte Rufeno e con il bosco monumentale del Sasseto, ed è inserita tra I borghi più belli d’Italia. Di particolare interesse il castello, oltre ad un’ampia e bella veduta panoramica su buona parte del territorio viterbese.

Torre Alfina è inserita nell’elenco dei borghi più belli d’Italia.

La Riserva Naturale del Monte Rufeno

Questa Riserva fa parte del sistema delle aree protette del Lazio e si estende per 2.892 ettari nel territorio del Comune di Acquapendente. La Riserva protegge un ambiente boschivo di grande valore naturalistico, anche perché sono presenti al suo interno numerose specie animali e floreali sottoposti a tutela. Tutta l’area è attraversa da numerosi corsi d’acqua ed è visitabile durante tutto l’anno utilizzando sentieri percorribili a piedi, con mountain bike, e a cavallo. Ideale anche per chi ama fare foto naturalistiche e ha sufficienza pazienza per dedicarsi al birdwatching.

Gli ingressi alla Riserva si trovano in prossimità di Trevinano e Acquapendente.

Il bosco monumentale del Sasseto

Bellissima area protetta, adiacente alla Riserva Naturale Monte Rufeno. Nel 2013 il National Geographic lo ha paragonato al bosco di Biancaneve.

Il Museo del Fiore

Il Museo del Fiore è un piccolo museo naturalistico dedicato al tema dei fiori e alla biodiversità della Riserva Naturale Monte Rufeno. Organizzato per meravigliare soprattutto bambini e giovani ragazzi, è senza dubbio interessante anche per i più grandi.

Argomenti correlati

Altri luoghi da vedere:

Elenco delle località, con ordine di distanza dal nostro agriturismo

Luoghi da visitare, divisi per settori:

Parchi e Riserve Naturali

Borghi e cittadine

Necropoli etrusche

Agriturismo gli Alberelli

A 12 km da Acquapendente

Agriturismo nel Viterbese, nell’Alto Lazio, al confine con Toscana e Umbria. In località Trevinano, frazione di Acquapendente, nell’Alta Tuscia.

 A pochi km di distanza dal nostro agriturismo ci sono un Bosco Monumentale, quattro Riserve Naturali, un Parco Regionale e il Lago di Bolsena. Alle bellezze naturali presenti nell’area si aggiungono inoltre borghi e cittadine ricche di storia e cultura e due necropoli etrusche. Non mancano infine feste e sagre di tradizione popolare.